Canyon, Alex Peters torna a correre dopo tre anni: “Ero depresso, non riuscivo nemmeno a uscire di casa”
Alex Peters torna nel ciclismo dopo tre anni di assenza. L’ex corridore del team Sky, infatti, è stato annunciato quest’oggi dalla Canyon come corridore in organico per la prossima stagione. Il ventiquattrenne britannico aveva appeso la bici al chiodo a causa di alcuni problemi di ansia e depressione che avevano cominciato a tormentarlo nel 2016 al momento del passaggio a livello World Tour con il Team Sky. L’anno successivo non è bastato fare un passo indietro e tornare alla SEG Racing Academy, perché l’ansia ha continuato a tormentarlo, tanto da decidere di chiudere la stagione a metà luglio senza disputare nemmeno una gara in stagione.
“Non so cosa mi abbia trascinato nella spirale della depressione, immagino tutto avesse a che fare con l’ansia – ha rivelato a Wiggle – Correvo per la Seg Racing, mi divertivo e avevo l’interesse di alcune formazioni World Tour. Il Team Sky mi voleva, come stagista, era fantastico. Sentivo la pressione di dover fare progressi, non lo vedevo come un viaggio e questo ha creato delle sensazioni spiacevoli in me. Ci lottavo. Si trattava di dubitare di me stesso. Vedevo tutto come se dovessi vincere per forza, non come se volessi vincere”.
La lotta con i propri fantasmi, però, per Peters è durata molto più a lungo: “Ho visto vari psichiatri e medici per capire cosa mi stava accadendo, per capire perché avevo quei comportamenti, quell’inverno mi allenai con la SEG e quando la stagione stava per cominciare ebbi un crollo. Non riuscivo a uscire in bici, non riuscivo ad allenarmi e, quando mi fermai completamente, non riuscivo nemmeno a uscire di casa. Non sapevo quale fosse il problema, non sapevo più cosa fosse il ciclismo per me. […] Ho trascorso alcuni mesi in ospedale e perso contatto con la realtà. Ero molto depresso”.
Adesso, però, dalla sua ultima corsa in bici sono passati più di tre anni e Peters ritiene che, messi tutti i problemi alle spalle, sia giunto il momento di tornare alle corse: “È buffo, perché una volta che mi togli il ciclismo non c’è molto altro nella mia vita. Una volta rimosso è diventato opprimente, guardi alla vita e dici ‘Cosa faccio? Quel è la mia passione? Cosa amo fare?’ La mia famiglia è stata incredibile, mi hanno supportato alla grande e ora approvano totalmente il mio ritorno al ciclismo”.
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